«All’inizio eravamo i classici nerd che lavorano fino a tardi nello scantinato di casa. Io e il mio socio, Rocco Tartaglia, ci siamo laureati il 7 aprile 2011 e il 9 eravamo già al lavoro sul primo videogioco». Matteo Lana, classe 1985, ricorda così gli inizi, poco più di un anno e mezzo fa, dei Tiny Bull studios, l’azienda di mobile game che è appena stata eletta start-up dell’anno di Treatabit, incubatore digitale nato all’interno del Politecnico di Torino 12 mesi fa. Tutto comincia da una passione comune e dalla voglia di trasformarla in qualcosa che possa anche dare da mangiare: «Sia io che Rocco siamo torinesi. Ci siamo conosciuti qui, al corso di laurea specialistica in Realtà virtuale e multimedialità dell’università. Abbiamo iniziato a preparare insieme gli esami e, visto che ci trovavamo bene e condividevamo la stessa passione per i videogame, dopo la tesi abbiamo deciso di lavorare a un progetto comune», continua Matteo, che oggi è amministratore dell’azienda.

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January 01, 2013